Braccia rubate
All’alba del 19 maggio 1980 un furgone Ford Transit che percorreva il tratto stradale Brindisi-Taranto uscì fuori strada. Tre giovani donne, rispettivamente di sedici, diciassette e ventitré anni, morirono sul colpo. Si trattava di Lucia, Pompea e Donata, braccianti, che ogni giorno, insieme a tante altre donne, dalla provincia di Brindisi si recavano a lavorare nei campi del Metapontino.
Viaggi interminabili in autobus stracolmi, caporalato, sfruttamento lavorativo, lavoro nero e paghe da fame erano le condizioni quotidiane di circa 25.000 braccianti pendolari lucane e 400.000 in tutto il Mezzogiorno.
Oggi a distanza di anni il fenomeno si ripete immutato nei suoi tratti essenziali; ha solo cambiato colore della pelle: le giovani donne lucane, pugliesi e campane hanno lasciato il posto ai lavoratori migranti.
A distanza di 40 anni dalla morte di Lucia, Pompea e Donata la Cgil Basilicata ha deciso di ricordarle nella cornice della Festa regionale, insieme a tutte le altre donne e uomini che hanno perso la vita lavorando nei campi, raccontando con la mostra fotografica e documentaria “Braccia rubate” il lavoro rubato nelle campagne meridionali ieri e oggi e il lungo impegno della Cgil e della Flai nel contrastare forme di caporalato e sfruttamento lavorativo in agricoltura.